Descrizione
Tra le colline del Montefeltro, lungo il cammino che da Macerata Feltria va verso Carpegna, sorge la Pieve di San Cassiano in Pitino, custode silenziosa dell’XI secolo. Documenti antichi la citano, consacrando la sua importanza: bolle papali, testamenti nobiliari e cronache ecclesiastiche tessono la narrazione della sua rilevanza nel tessuto religioso e sociale.
La Pieve di San Cassiano e l’antica Pitinum
Le sue navate, scandite da colonne solenni, hanno accolto nei secoli i fedeli e una statua di San Sebastiano del XV secolo, testimone marmorea di devozione e arte, ora velata dai teli dei restauratori. Questo antico baluardo del sacro affonda le sue radici nell’alba del Cristianesimo, quando le voci del V e VI secolo risuonavano tra le sue mura, elevandosi sopra le ceneri di un’era travagliata da invasioni. Il XVI secolo vide la Pieve trasformarsi, con l’abside romanico che cedeva il passo a forme più ampie e finestre che si schiudevano a nuove luci.
Segni incisi nel tempo narrano di un’evoluzione costante. La Pieve, ora risvegliata da un sonno di secoli grazie a restauri meticolosi, rivela segreti seppelliti: pavimenti alto-medievali e frammenti di sculture che decoravano un tempo l’altare. È come se ogni pietra, ogni frammento raccontasse una storia. La torre bizantina sorveglia discreta e primordiale incantando i visitatori. Antica sentinella contro le scorrerie barbariche, ancora oggi mostra la sua scala angusta e i gradini levigati dall’uso, memoria di un passato in cui la sicurezza era un bene prezioso e raro.
All’esterno, adiacente alla Pieve medievale, gli scavi archeologici hanno rivelato un ampio lastricato di epoca romana, già interpretato in passato come la strada principale (Decumano Massimo) che attraversava in senso Est-Ovest Pitinum Pisaurense. Mura grandi e robuste, cocci, frammenti di ceramica monocroma rossa, numerosissimi mosaici e monete fanno pensare alla probabile presenza di antiche Terme con i suoi acquedotti, i suoi tepidari e i suoi scarichi. È questa la vera zona archeologica, il luogo dove sono stati portati alla luce i resti dell’antica città romana.