Capitale italiana per la Cultura 2024, città creativa UNESCO per la Musica e Città della Bicicletta. Città di mare e di collina. Città rinascimentale e città innovativa. Pesaro ha mille volti, come gli attori che si esibiscono al Teatro Gioachino Rossini.
Il Mozart italiano, così fu definito Rossini, che quando componeva le sue opere riusciva a imprigionare tra le linee dello spartito tutte le sfaccettature della realtà. “Datemi il conto della lavandaia e vi metto in musica anche quello” disse una volta. Le sue note risuonano tutto l’anno lungo le vie di Pesaro, assecondate dal brusio di voci e dagli zampilli della storica fontana di Piazza del Popolo, di fronte alla quale spicca lo splendido Palazzo Ducale. La musica arriva fino al mare, a pochi passi dal centro, dove la Sfera in bronzo dello scultore Arnaldo Pomodoro, simbolo inconfondibile della città, osserva col suo occhio fulvo la lunga spiaggia sabbiosa.
Pesaro sorge su secoli di storia illustre, che riecheggia da ogni palazzo rinascimentale, antiche proprietà di grandi signori il cui vasto dominio si riflette ancora nelle mura dei castelli delle vicine Candelara e Novilara
Una città che ha saputo valorizzare il suo immenso patrimonio artistico e naturale con la sensibilità di quei maestri d’orchestra che, avvampati dall’entusiasmo di portare in scena le opere di Rossini, con la loro bacchetta combinavano il suono di strumenti diversi per ottenere un’unica, meravigliosa armonia.
Come i mosaici di un pavimento antico, a Pesaro ad ogni angolo della città si può trovare un tassello che contribuisce al quadro della sua bellezza.
Il viso dell’Eros Dormiente incastonato nel selciato delle vie ci guida fino all’area archeologica di Via dell’Abbondanza, dove gli scavi hanno fatto emergere una domus romana di età imperiale.
Il sottosuolo di Pesaro è un varco per il passato più remoto, come testimoniano anche i ritrovamenti nell’area archeologica di Colombarone, nel verde del San Bartolo, di una ricca villa del III secolo d.C., una basilica e una pieve.
L’attenzione e l’amore per la cultura trovano piena espressione nei Musei Civici di Palazzo Mosca, che ospitano capolavori assoluti come l’Incoronazione della Vergine del Bellini o la Caduta dei Giganti di Guido Reni, a cui si accompagna una scenografica esposizione di maioliche istoriate e con la rosa di Pesaro.
All’interno dello stesso palazzo è stata inaugurata nel 2020 alla presenza di Davide Sassoli, la Sonosfera, un teatro per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica, una struttura unica al mondo parte integrante del patrimonio del Museo Nazionale Rossini.
Altro tassello del mosaico culturale della città: la Biblioteca Storica Oliveriana. Il suo patrimonio bibliografico vanta 400mila pubblicazioni fra le quali il Codice Oliveriano e l’Hypnerotomachia Poliphili, orgoglio di questi lignei scaffali ma anche misura della qualità del collezionismo oliveriano.
Il viaggio culturale prosegue in osmosi e parallelo con il Museo Archeologico da poco ritrovato dopo i lavori di ammodernamento degli allestimenti. Una cultura che attraversa epoche e confini, anche religiosi.
Poco distante dalla Cattedrale, che sorge su un vasto doppio livello di splendidi mosaici, troviamo infatti la Sinagoga sefardita, il cui alto soffitto è decorato con rosoni e serti di quercia simbolo dei Della Rovere.
Il percorso nella cultura ebraica prosegue nel San Bartolo, dove sorge il cimitero.
Nel centro storico troviamo anche Rocca Costanza, primo esempio di “fortificazione di pianura” delle Marche, voluta da Costanzo Sforza fra il 1474 e il 1483. Durante l’estate la Rocca è luogo di riferimento per gli spettacoli dal vivo con la rassegna “Rocca Costanza Scena Aperta”.
Possiamo immaginarli, i grandi signori di nobili famiglie, sdraiati placidi a bearsi del sole negli splendidi giardini delle loro dimore fuori città.
Per immergersi in quest’atmosfera si possono visitare due splendide ville nella cornice del Parco Naturale del Monte San Bartolo, distanti solo pochi chilometri dal centro urbano.
Chiamata in questo modo perché la prima pietra fu posta dall’ Imperatore Federico III d’Asburgo, di passaggio a Pesaro nel 1469, Villa Imperiale fu realizzata come “luogo di delizia”, nonostante mantenesse alcuni aspetti tipici dell’architettura difensiva, retaggio ideologico di un’epoca in cui il conflitto era sempre alle porte. Nel XVI secolo passò poi di mano ai Della Rovere, che la fecero ampliare e rinnovare.
La Villa, visitabile da giugno a settembre, ancora oggi stupisce con la sua imponente struttura e con gli splendidi spazi verdi, primo esempio di giardino terrazzato disposto su più livelli nelle Marche, voluto da Eleonora Gonzaga.
A un paio di chilometri di distanza sorge Villa Caprile, edificata dal marchese Giovanni Mosca nel 1640 come sua residenza estiva. Lo splendido palazzo ha visto passare per i suoi corridoi personalità illustri del calibro di Casanova, Stendhal, Rossini e Leopardi.
Concepita, secondo il gusto dell’epoca, per essere fonte di letizia e divertimento, passeggiando per il bellissimo giardino all’italiana si può essere ancora spruzzati dai sofisticati giochi d’acqua che stupiscono e fanno sorridere gli ignari visitatori.
Oggi la villa è sede dell’Istituto Tecnico Agrario A. Cecchi, ma rimane visitabile per tutta l’estate, e nel primo weekend di giugno ospita Caprile Illuminata, una tre giorni di concerti, letture e molto altro.
Il Napoleone di un’epoca musicale, così fu definito Gioachino Rossini, che con la sua città natale ebbe un rapporto indissolubile, vitale. La sua personalità geniale e complessa, che si sublimava nella musica, riverbera ancora oggi a Pesaro, tanto da meritarle il riconoscimento di Città Creativa Unesco della Musica ottenuto nel 2017.
L’offerta artistica e culturale che Pesaro offre ispirandosi a Rossini continua a crescere, come testimonia l’apertura, che avrà luogo entro il 2019, del Museo Nazionale Rossini, che si legherà agli altri siti rossiniani. Camminando per il centro storico infatti il nome e la musica di Rossini sono costanti, discreti.
L’omonimo teatro è il più importante di Pesaro, inaugurato dallo stesso Rossini nel 1818 con la messa in scena della “Gazza ladra”, e ospita ogni anno il Rossini Opera Festival, uno dei festival di musica lirica più importanti al mondo. Musica studiata con dedizione nel Conservatorio Gioachino Rossini, creato su precisa volontà del grande compositore, testimoniata dal suo lascito testamentario al Comune.
La carriera di Rossini è stata uno splendido crescendo, come quelli che caratterizzavano le sue opere. Ma le vette più alte hanno sempre una valle, un’origine: rimanendo nel centro storico, passeggiando in direzione del mare, si trova la casa dove Rossini nacque. Situata al civico 34 della via che oggi porta il suo nome, la casa dall’esterno appare umile, confusa tra tante. Ma come un uomo all’apparenza comune può nascondere il genio, così entrando nella casa si scopre un museo multimediale che conserva stampe e incisioni, ritratti e spartiti autografi, con un fortepiano sui cui tasti il maestro eseguiva le sue grandi creazioni.
All’ultimo piano del museo, uno spazio è dedicato al Rossini Gourmet, un progetto peraltro esteso alla città intera che nobilita la buona cucina da lui tanto amata, con ricette ed eventi enogastronomici dedicati.
Il Museo Nazionale Rossini, in via G. Passeri all’interno del prestigioso Palazzo Montani Antaldi, racconta la vita, l’uomo e la grandezza dell’artista ma anche l’attualità dell’opera di Gioachino Rossini.
All’ultimo piano del museo, uno spazio è dedicato al Rossini Gourmet, un progetto peraltro esteso alla città intera che nobilita la buona cucina da lui tanto amata, con ricette ed eventi enogastronomici dedicati.
Il Museo Nazionale Rossini, in via G. Passeri all’interno del prestigioso Palazzo Montani Antaldi, racconta la vita, l’uomo e la grandezza dell’artista ma anche l’attualità dell’opera di Gioachino Rossini.
La natura a volte regala luoghi creati per accogliere chi la attraversa e riempirgli il cuore. Pesaro si adagia su un territorio che sa regalare queste emozioni.
Poco a nord del centro, il verde del Colle San Bartolo, sede dell’omonimo Parco, permette una lieta passeggiata tra i carpini e gli aceri, in un ambiente boschivo che si sfuma fino a raggiungere l’azzurro del mare, in cui il colle affonda i denti delle sue ripide falesie. Il Parco trasmuta in teatro, creando palchi naturali che alzano il sipario sullo spettacolo dell’Adriatico, come l’altopiano della Montagnola, soprannominato per questo “il tetto del mondo”.
Ci sono anche piccoli borghi, granchi di pietra che abbracciano i promontori, come Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo, da dove si può rimanere per ore a fissare incantati il mare che infrange i suoi flutti sulle sottili spiagge ciottolose ai piedi delle alte pareti rocciose.
Scendendo più a sud e tornando nei pressi del centro abitato, le coste si fanno invece ampie, sabbiose e tranquille, adatte a chi cerca relax e riposo.
Non per niente il litorale di Pesaro ha ottenuto la Bandiera Verde dedicata alle località a misura di bambino, oltre al riconoscimento della Bandiera Blu per il costante rispetto dei criteri di ottima qualità delle acque di balneazione e del servizio offerto.
Una costa che affascinò Luciano Pavarotti, che di questa zona fece la sua residenza estiva, ove ha ospitato negli anni grandi cantanti e musicisti, pronti a farsi ispirare da quel mare e dal suono della risacca che forse tentavano di incanalare nella loro musica.
Grazie alla sua posizione, sul lido che prende il nome del tenore, come in tutto il resto della Baia Flaminia, tra giugno e luglio si ha la fortuna di assistere ad un fenomeno tanto raro quanto suggestivo: i riflessi cangianti dell’alba e le pennellate del tramonto avvengono entrambi sull’orizzonte del mare.
Intorno a questa particolarità ruota il “Sunset Best View”, una rassegna di concerti, letture e degustazioni illuminati dal crepuscolo serale. Il legame fra luce e mare a Pesaro prende vita anche la notte di San Lorenzo, quando si cena in spiaggia e tutta la battigia si illumina con le fiamme suadenti delle “Candele sotto le stelle”, versione balneare dei mercatini di Natale “Candele a Candelara”.
Il Parco San Bartolo aggiunge alla poesia dei paesaggi suggestivi la sostanza di una terra fertile e ricca, che sa regalare frutti tipici e genuini. Un risultato reso possibile dal connubio naturale tra un terreno derivato da rocce arenarie ricche di calcare e il particolare microclima determinato dalla vicinanza del mare.
Tra questi prodotti alcuni sono frutto di una storica vocazione per la coltivazione della vite, da cui vengono ricavati vini che sono eccellenze nel campo dell’enologia nazionale.
Nell’area del San Bartolo sono individuate due specifiche zone in cui si ricavano vini che rientrano nell’ampio areale di produzione dei vini DOC “Colli Pesaresi”: si tratta dei “Colli Pesaresi Focara” e “Colli Pesaresi Parco Naturale Monte San Bartolo”.
Il primo, nelle tipologie di “Focara rosso” e “Focara Pinot Nero”, viene prodotto con uve coltivate nel territorio limitrofo al castello di Fiorenzuola di Focara, di cui sembra conservare nel gusto la suggestione del panorama.
Il secondo si presenta nelle due qualità di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, con uve provenienti da tutta l’area del Parco.
Eccellenze da gustare a tavola nei tanti ristoranti, trattorie e osterie della città in abbinamento alla cucina tipica pesarese prevalentemente di mare.
Pesaro è un continuo susseguirsi di meraviglie paesaggistiche e spostarsi su due ruote sembra il metodo più indicato di gustarle, liberi di sentire il vento sulla pelle e di fermarsi a piacere di fronte a una delle sue tante attrazioni.
Non stupisce quindi che la città sia un’eccellenza in Italia per quanto riguarda gli spostamenti urbani in bici.
È un modo di vivere la città ecologico, salutare e distensivo.
Un tipo di turismo facile da fruire grazie alla bicipolitana, progetto tutto pesarese che consiste in una metropolitana a cielo aperto, dove le anguste gallerie del sottosuolo sono sostituite da piste ciclabili.
Tutta Pesaro è percorribile attraverso linee segnalate da colori diversi che si snodano all’interno del centro cittadino, ma che coprono anche l’area costiera e le zone più esterne, costeggiando il fiume Foglia e immergendosi nel verde, per un totale di 89 chilometri.
La segnaletica è semplice ed efficace, adatta ad ogni tipo di età, con un occhio di riguardo ai più piccoli. Bicipolitana La definizione di “Città della Bicicletta” è quindi del tutto meritata, e certificata dal prestigioso riconoscimento “Premio Italian Green Road Award per la Mobilità Sostenibile” ottenuto nel 2015.
Ma Pesaro vanta anche un’altra illustre tradizione legata alle due ruote: quella della motocicletta.
Proprio qui venne fondata la Benelli, una delle più antiche e prestigiose case motociclistiche italiane, che negli spazi della vecchia officina, ospita ora un museo con un’esposizione di 150 motociclette storiche Benelli e MotoBi.
Pesaro è quindi Terra di Piloti e Motori, nome del progetto creato in collaborazione con la vicina Tavullia e la Regione Marche, terra dove Valentino Rossi è nato e sulle cui curve ha preso confidenza con le prime derapate.
L’obiettivo del progetto è valorizzare il patrimonio storico legato al mondo dei motori ed offrire suggestivi itinerari da percorrere in moto tra paesaggi mozzafiato.
Utilizza il modulo sottostante per contattarci!