Descrizione
L’abbazia, testimone silenziosa di secoli di devozione, si erge solenne, custode di storie di santi e pellegrini.
Fondata in tempi antichi, l’abbazia sorge come un ponte tra il divino e il terreno, eretta sui resti di un tempio pagano. Un’aura di sacralità avvolge il luogo, dove la storia della cristianità si sovrappone ai misteri di credenze più antiche, in un dialogo senza tempo tra passato e presente. Qui, figure di spicco come San Romualdo e San Pier Damiani hanno lasciato un’impronta eterna, infondendo al monachesimo un nuovo spirito di riforma e contemplazione.
Nonostante le vicissitudini della storia, tra splendori e devastazioni, l’abbazia ha conservato il suo ruolo di faro spirituale. Cripta dell’Abbazia di San Vincenzo al Furlo Esterni del Santuario del Pelingo Interno dell’attuale Chiesa e scorcio della Madonna del Pelingo L’assalto dei Cagliesi, le fiamme, e il restauro narrano di un ciclo di morte e rinascita, di decadenza e riscatto. Il luogo, un tempo ricco e potente grazie alle offerte dei fedeli, ha visto l’invidia e le lotte, ma anche il sostegno e la fede indomiti di chi lo ha custodito.